

Nelle forme più gravi, nei primi giorni di trattamento, il dosaggio può essere aumentato a 4 compresse da 10 mcg o a 2 compresse da 20 mcg, sia al mattino, sia alla sera. Conseguito il miglioramento desiderato, attenersi alle dosi normalmente consigliate. Così come avviene anche per altre sostanze medicamentose somministrate per via inalatoria, in corso di trattamento con clenbuterolo può manifestarsi broncospasmo paradosso (un respiro gravemente affannoso che compare entro pochi giorni dall’assunzione). In caso di comparsa di questo effetto, è necessario assumere immediatamente un diverso broncodilatatore a rapida insorgenza d’azione, interrompere immediatamente la terapia precedente e iniziarne una alternativa. La somministrazione concomitante di altri farmaci beta-mimetici, anticolinergici sistemici e di derivati xantinici (teofillina) possono incrementare gli effetti indesiderati. Nel corso del trattamento per periodi prolungati la dose può essere ridotta.
Ad esempio, uno studio su persone con insufficienza cardiaca cronica, trattate con 80mcg di clenbuterolo al giorno, ha rilevato un aumento della massa muscolare e della forza muscolare, associato a una concomitante diminuzione della massa grassa. Tuttavia, l’aumento della massa muscolare in assenza di un miglioramento della funzione ed efficienza cardiaca rappresenta un elemento sfavorevole per questa categoria di pazienti. Lo studio ha anche rilevato come il 60% dei pazienti arruolati, trattati con clenbuterolo, lamentasse problemi di crampi muscolari e tremori durante la terapia. Rispetto ad altre molecole con attività β2-stimolante, clenbuterolo si caratterizza per un effetto più prolungato nel tempo e una più marcata broncoselettività. Gli studi sperimentali hanno evidenziato che la molecola non influenza in modo significativo i recettori β1-cardiaci.
È stato osservato che la somministrazione di clenbuterolo ed altri simpaticomimetici determina l’attivazione a cascata di segnali di tasduzione intracellulare, che portano all’attivazione dei processi che riguardano il sistema cAMP-CREB. Il clenbuterolo è infatti un agonista beta-2-adrenergico selettivo di lunga durata, sebbene agisca anche sugli adrenorecettori β1 e β3. Il clenbuterolo agisce da simpaticomimetico, in quanto essendo funzionalmente e strutturalmente simile all’adrenalina è in grado di attivare gli effetti della stimolazione del sistema nervoso simpatico sui vari tessuti. Leggi le regole sui farmaci fornite dal tuo farmacista prima di usare questo farmaco e ogni volta che riempi una prescrizione. Il clenbuterolo è un farmaco broncodilatatore appartenente alla categoria dei medicinali simpatomimetici.
Le informazioni su MONORES ® – Clenbuterolo pubblicate in questa pagina possono risultare non aggiornate o incomplete. Per un uso corretto di tali informazioni, consulta la pagina Disclaimer e informazioni utili. Si raccomanda lo svezzamento del neonato nei casi in cui sia indicata la terapia con Monores. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità. 2 compresse da 20 microgrammi, sia al mattino sia alla sera (pari a 80 microgrammi/die).
Va ricordata la necessità di grande cautela nel loro utilizzo, stante la possibilità di evocare broncospasmo. Il clenbuterolo, spesso commercializzato in forma di sale cloridrato, è un composto broncodilatatore, più precisamente una ammina simpaticomimetica, con attività di tipo agonista, a lunga durata d’azione e selettivo sui recettori β2-adrenergici. La terapia con MONORES ® deve essere definita e supervisionata da un medico specialista nel trattamento delle patologie respiratorie.
Informare immediatamente il medico se si manifestano questi sintomi durante il trattamento con Monores, ma non sospendere l’uso del medicinale a meno che non venga consigliato dal medico. Pazienti con preesistente patologia cardiaca grave (es. cardiopatia ischemica, aritmia o insufficienza cadiaca grave) devono rivolgersi al medico se avvertono dolore toracico o altri sintomi di peggioramento della patologia cardiaca. Nell’asma e in disturbi polmonari simili, la muscolatura liscia dei bronchi si contrae, rendendo difficile la respirazione. La somministrazione di clenbuterolo può ridurre al minimo la comparsa di https://soupspooncafe.com/steroidi-anabolizzanti-cosa-sono-e-chi-li-usa-28/ broncospasmi. Non è adatto al trattamento del broncospasmo acuto a causa della sua azione prolungata e della sua lenta insorgenza. I recettori beta 2 adrenergici, tuttavia, non sono presenti soltanto a livello respiratorio; ciò spiega gli altri effetti del farmaco, inclusi quelli collaterali.